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VIGILANTES: SPESSO TROPPO POCO VALUTATA LA LORO ATTIVITÀ! L'Avvocato risponde 

VIGILANTES: SPESSO TROPPO POCO VALUTATA LA LORO ATTIVITÀ!

Ennesimo furto in un supermercato, sventato dalla presenza della Sicurezza Privata: commentiamo con l’avvocato Simone Labonia.

Il servizio di vigilanza rappresenta una componente essenziale per garantire la sicurezza di beni, persone e luoghi. Questa attività, svolta da istituti privati, ha conosciuto un costante aumento di domanda negli ultimi anni, soprattutto a causa dell’aumento delle minacce alla sicurezza della comunità. Tuttavia, i compiti e i limiti di intervento delle guardie giurate sono ben definiti da un quadro normativo chiaro, sia a livello nazionale che comunitario.

Le aziende di vigilanza privata offrono una gamma diversificata di servizi, ed i soggetti che operano in questi ambiti, sono persone autorizzate a svolgere compiti di sicurezza, ma non possono in nessun caso sostituirsi alle forze dell’ordine.

Il loro ruolo principale è prevenire atti illeciti attraverso una presenza visibile e dissuasiva. Esse possono svolgere attività di sorveglianza armata e no, scorta di beni o valori, controllo degli accessi e gestione di sistemi di sicurezza elettronica. Inoltre, sono spesso impiegate nel monitoraggio di sistemi di videosorveglianza.

Uno degli aspetti cruciali del servizio riguarda i limiti di intervento. La normativa italiana, sancita dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) e dal relativo regolamento di attuazione, stabilisce che le guardie giurate non possano svolgere funzioni di pubblica sicurezza. Esse non possono arrestare o fermare persone, né possono utilizzare la forza se non in casi estremi di legittima difesa, secondo quanto previsto dall’articolo 52 del Codice Penale.

In altre parole, il loro compito è limitato all’osservazione e alla segnalazione di situazioni sospette alle autorità competenti. Non possono effettuare perquisizioni o controlli personali e, nel caso di un reato in atto, devono immediatamente allertare le forze dell’ordine, che sono le uniche deputate a intervenire. Le guardie giurate possono agire solo in situazioni di emergenza, a patto che si tratti di difendere la propria incolumità o quella di terzi, senza eccedere nei limiti della proporzionalità della difesa.

In Italia, l’operato della vigilanza privata è regolato, oltre che dal TULPS, da una serie di decreti ministeriali che ne definiscono i requisiti. Tra i principali vi è l’obbligo di ottenere una licenza prefettizia per operare, oltre a dover seguire corsi di formazione specifici e sottoporsi a controlli periodici, inclusi esami psicofisici e il possesso di un porto d’armi, se previsto dall’attività svolta.

L’Unione Europea ha stabilito una serie di linee guida che promuovono la cooperazione tra gli Stati per garantire standard minimi di sicurezza privata: in particolare, la direttiva sulla libera circolazione dei servizi incoraggia la possibilità per gli istituti di vigilanza di operare anche al di fuori dei propri confini nazionali, a patto che rispettino le normative del paese ospitante.

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