UN PENNELLO TRA LE NUVOLE
*La rubrica dell’esperto
“COL PENNELLO SI NASCE”, recita un detto che trova puntualmente riscontro nel mondo dell’arte ,dove talune genialità emergono e molte altre finiscono per non avere la giusta considerazione. E’ il caso di Vincenzo Giugliano ,un artista che ha trascorso una vita dinanzi al cavalletto a dipingere.
La solitudine del suo studio è la sua compagna preferita ,quando la mente sale fra le nuvole sulle ali dei suoi pennelli. E ‘ lassù che Enzo incontra la genialità del suo estro pittorico, facendo il pieno di creatività e di arte. Qualche volta mi ha permesso di assistere ai suoi enigmatici silenzi ; essi lasciano sfuggire appena il fruscio delle setole che stendono i colori sulle tele. Se dovessi spiegare a chi non conosce questo artista quale e’ il suo stile pittorico ,incontrerei non poche difficoltà. Enzo ama la pittura nel suo panorama universale e ne riesce a cogliere i suoi tanti aspetti, rimanendo sempre nella qualità alta, quella che ti emoziona dinanzi ad una sua opera di oggi e ,nello stesso modo ti stupisce anche con quella del giorno prima. Il suo è uno stile che non c’è ,ma che compare in tanti modi diversi, sempre con una luce che ti abbaglia.
Nello studio dipinge per le sue committenze di privati e commercianti che gli consentono di tirare avanti.”E tutti quei quadri appoggiati al muro?” gli chiesi una volta. “Quelli sono i miei,non li vendo.” mi rispose ,senza staccare lo sguardo dalla tela che stava dipingendo.
Sbirciai con curiosità e mi trovai di fronte ai paesaggi pieni di luce dei novecentisti napoletani e poi alle misteriose linee degli impressionisti e poi, spostando ancora tele ,presi tra le mani nature morte dai colori pastello che ricordavano Morandi, Carra’, Modigliani.
Sembravano dipinti pronti per una mostra collettiva dell’intera arte post verista italiana.
Ma sotto ognuna di quelle opere c’era sempre un’unica firma: Vincenzo Giugliano.
Eppure tale e tanta genialità è rimasta pressoché sottovalutata, sicuramente rinchiusa in un ambito irriconoscente.
Solo d’estate ,nei mesi piu caldi ,sulla costa sorrentina di fronte all’isola di Capri ,turisti e viaggiatori si fermano alle spalle di un pittore che dipinge le meraviglie di quelle coste fiabesche.E ognuno di essi riparte con una tela di Enzo nei bagagli.
E la storia si ripete da anni,tanti,troppi ormai !
La vita degli altri ci sopravviverà e poi ancora dopo ,altre vite si affretteranno a succedere alle precedenti.
Ma la materia che non degenera come il nostro corpo resterà quaggiù ,e quei dipinti portati in paesi lontani continueranno ad essere ammirati.
Qualcuno si chiederà chi ne fu l’autore e se il viaggiatore attento avrà annotato sul retro i suoi ricordi ,troveranno scritto:
“Comprato a Nerano da un pittore che dipingeva di fronte all’isola di Capri.
Aveva il codino bianco e ogni tanto sollevava lo sguardo in cerca di qualcosa tra le nuvole.”
*Camillo Lambiase