Revenge Porn, l’88% degli utenti social sa che è un reato
Il 90% degli italiani intervistati conosce il fenomeno del Revenge Porn – definito anche come “pornografia non consensuale” o “abuso sessuale tramite immagini” . L’88% è consapevole che si tratti di un reato, il 75% ritiene che la denuncia alle autorità competenti possa essere una difesa efficace.
I dati emergono dalla ricerca svolta da Women for Security, la community che raggruppa le professioniste italiane della sicurezza cyber A rispondere all’indagine sono state prevalentemente donne (86%) tra i 40 e i 50 anni (34%) e tra i 25 e i 40 anni (32%).
Tra i dati, presentati dalle ricercatrici, emerge che il 14% dei rispondenti ha conosciuto almeno una vittima di Revenge Porn, per lo più di sesso femminile; il 2% ammette di essere stato coinvolto personalmente in un episodio di Revenge Porn, ma di aver fatto ricorso alla denuncia solo nel 50% dei casi. La maggior parte degli intervistati – l’86% – ha scelto di non dichiarare l’età della vittima, segno di una certa reticenza ad entrare nel merito del fenomeno; l’8% rende nota invece un’età compresa tra i 15 e i 25 anni, il 4% tra i 25 e i 40 anni; l’1% dichiara che la vittima conosciuta aveva meno di 15 anni.
Quasi la metà degli intervistati (47%) valuta la prevenzione come migliore arma di difesa di questa nuova forma di violenza; seguono le campagne di sensibilizzazione (17%). Il 7% ritiene che dovrebbero essere comminate sanzioni più efficaci. “I dati raccolti indicano chiaramente che la strada da intraprendere per cercare di arginare il fenomeno è l’attivazione di campagne di sensibilizzazione all’utilizzo del digitale – dice Cinzia Ercolano, fondatrice di Women For Security – L’età sempre più bassa delle vittime impone di prestare particolare attenzione alla fascia di popolazione in età scolare, a partire dalla quale è necessario iniziare a fare prevenzione”. Fonte: Ansa.it