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Presunti abusi e maltrattamenti su una nave della Marina: salernitano a rischio processo Cronaca 

Presunti abusi e maltrattamenti su una nave della Marina: salernitano a rischio processo

Anche un salernitano finisce  nell’inchiesta su maltrattamenti e abusi sulla fregata Martinengo della Marina Militare italiana. L’inchiesta, che ha coinvolto l’ex comandante e due sottufficiali, si è conclusa con gravi accuse di abusi sessuali, intimidazioni e minacce nei confronti dei loro sottoposti mentre la nave era impegnata nella missione anti-pirateria ‘Atalanta’ tra agosto e dicembre 2021. Tra gli imputati figura G.N., sottocapo di prima classe originario di Salerno. Secondo le indagini della procura di Taranto, l’allora comandante, capitano di fregata di 46 anni, insieme al salernitano e ad un sottocapo di prima classe di 45 anni, sono accusati di aver trasformato la vita di 13 membri dell’equipaggio in un incubo, in particolare tre addetti al servizio mensa che li hanno denunciati. La procura ha contestato loro reati di violenza sessuale e maltrattamenti, aggiungendo le imputazioni di ‘violenza contro un inferiore’ e ‘minaccia o ingiuria ad inferiore’, competenza della procura militare. Il prefetto Eugenia Pontassuglia e il pm Marzia Castiglia hanno firmato l’atto dopo che il gup del Tribunale di Napoli ha dichiarato la propria incompetenza, trasmettendo gli atti a Taranto, dove la nave era di base all’epoca dei fatti. L’ex comandante è accusato di aver maltrattato abitualmente tre addetti al servizio mensa utilizzando “parole, toni e gesti altamente lesivi della dignità di persone e di militari”, rivolgendosi loro con espressioni ingiuriose ed espliciti riferimenti sessuali. Avrebbe inoltre vessato i malcapitati, “spesso colpendoli con oggetti e cibo come arance, mele, banane, cubetti di ghiaccio, bustine di maionese, tappi di sughero e di metallo” con l’intento “di farli cadere a terra mentre portavano vassoi pieni di cibo”. Inoltre, lo stesso avrebbe molestato una militare con “approcci fisici, mettendole le mani sui fianchi e facendole il solletico”, palpeggiandola e alumiliandola a tal punto che la donna arrivò a “fingere di avere un altro orientamento sessuale”. Il salernitano è l’altro indagato, sempre secondo le contestazioni dell’accusa, avrebbero preso di mira un’altra donna che lavorava nella mensa rivolgendole insulti e frasi ingiuriose e volgari, arrivando persino a molestarla sessualmente. Le denunce riportano vessazioni anche nei confronti di altri militari, testimonianze di un clima di soggezione imposto a diversi membri dell’equipaggio di grado inferiore e alle prime esperienze di navigazione.

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