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ILLECITO CAMBIAMENTO DI DESTINAZIONE D’USO LEGATO ALL’IMMIGRAZIONE L'Avvocato risponde 

ILLECITO CAMBIAMENTO DI DESTINAZIONE D’USO LEGATO ALL’IMMIGRAZIONE

Commentiamo con l’avvocato Simone Labonia, l’ennesimo sequestro di immobile nel territorio della provincia, per mutamento d’uso immobiliare.

L’illecito, soprattutto in riferimento alla creazione di immobili abitativi per immigrati illegali, rappresenta una questione di rilevante attualità e complessità normativa. Tale pratica consiste nella trasformazione non autorizzata della destinazione d’uso di un immobile, spesso da commerciale o industriale a residenziale, senza rispettare le normative urbanistiche e edilizie vigenti.

In Italia, la normativa è principalmente regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo Unico dell’Edilizia). Questo decreto stabilisce che ogni cambiamento di destinazione d’uso deve essere autorizzato dalle competenti autorità comunali: la mancanza di tali autorizzazioni costituisce un illecito amministrativo e, in alcuni casi, anche penale, soprattutto se l’immobile non rispetta le norme igienico-sanitarie e di sicurezza.

La creazione di immobili abitativi per immigrati illegali si configura come una problematica specifica all’interno di questo quadro normativo. Spesso, questi immobili vengono realizzati in condizioni di sovraffollamento e degrado, senza rispettare le normative igienico-sanitarie e di sicurezza, esponendo gli occupanti a gravi rischi. Inoltre, tale pratica alimenta circuiti di illegalità e sfruttamento, contribuendo a situazioni di marginalità e esclusione sociale.

A livello comunitario, le direttive dell’Unione Europea in materia di immigrazione e sicurezza cercano di affrontare tali problematiche attraverso un approccio integrato: la Direttiva 2008/115/CE, tuttavia, non affronta direttamente la questione del mutamento di destinazione d’uso degli immobili.

Le politiche europee in materia di asilo e immigrazione, comprese le iniziative per la creazione di strutture di accoglienza adeguate e la lotta contro il traffico di esseri umani, mirano a prevenire la formazione di tali insediamenti abusivi. La Direttiva 2013/33/UE, che stabilisce norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, impone agli Stati membri di garantire condizioni di vita dignitose ai richiedenti asilo, riducendo così il rischio che essi finiscano in alloggi illegali.

Una sfida complessa che richiede un’azione concertata a livello nazionale e comunitario.

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