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Don Patriciello in cattedra all’Università: I social stanno facendo un grande male Provincia Provincia e Regione 

Don Patriciello in cattedra all’Università: I social stanno facendo un grande male

“I social stanno facendo anche un grande male. Possono fare bene, ma anche male. Cerchiamo di educare i nostri ragazzi a usarli bene”. E’ quanto dichiarato dal parroco di Caivano don Maurizio Patriciello a margine del seminario “Mafie, diritto e societa” promosso dal dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno. “Penso che questo mondo dei social ci abbia colpito all’improvviso, non eravamo preparati. Come sempre succede nelle epoche di grandi cambiamenti, c’e’ sempre il primo momento che e’ molto problematico. I social sono un coltello nelle nostre mani. Con il coltello possiamo tagliare il pane o la frutta, ma possiamo anche ammazzare le persone. Purtroppo questo coltello viene dato nelle mani di bambini e di ragazzini, cui non abbiamo ancora avuto il tempo di insegnare la differenza tra il bene e il male, la virtù della prudenza e della sapienza”. Uno strumento che, sempre più spesso, viene utilizzato anche dalle mafie. “Pensavamo di averle sconfitte, non sono state sconfitte e hanno cambiato pelle”, ha sottolineato don Patriciello. “I mafiosi non usano più la lupara perché loro non vogliono il sangue sulle strade. La strage che è successa in questi giorni a Monreale gli stessi mafiosi la bocciano, non la vogliono. Se potessero avere questo ragazzo nelle loro mani penso che gli farebbero male, proprio perché loro non vogliono il chiasso, vogliono solamente i soldi. Diceva Falcone ‘seguite i soldi e arriverete certamente alla verità’. Per cui se questi soldi possono arrivare senza fare stragi e senza versare sangue innocente e non, loro vogliono questo”. Don Patriciello ha poi aggiunto che “il migliore alleato delle mafie è il silenzio”. “Quindi dobbiamo parlarne e, soprattutto, parlarne con i ragazzi. Loro sono i professionisti del domani”. Non è mancato, poi, un riferimento al conclave per l’elezione del Papa che dovrà succedere a Francesco. “Avremo un Papa come il Signore vuole e penso anche che avremo un Papa sulle orme di Francesco. La domanda che ci facciamo tutti è questa: si continuerà sulla scia di Francesco? Io penso di sì. Penso che indietro non si torni. Ogni Papa è innanzitutto un cristiano battezzato, un successore di Pietro, ma è anche un figlio del suo tempo”. “Indietro non si torna, sono convinto che i cardinali questo l’abbiano compreso. Anche se ci sono dei cardinali che magari hanno un po’ di nostalgia, non della vecchia Chiesa, ma del passato perché quando andiamo avanti c’è sempre il timore di poter deragliare e di sbagliare, invece no. Intanto, il padrone del conclave è lo spirito santo ed è lui che agisce. E sono convinto – ha concluso – che i cardinali si lasciano guidare dallo spirito santo”.

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