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ABUSO D’UFFICIO E STRUMENTI URBANISTICI L'Avvocato risponde 

ABUSO D’UFFICIO E STRUMENTI URBANISTICI

Anche il Comune di Nola è entrato nell’occhio del ciclone, a seguito di mirate indagini svolte dalle Forze dell’Ordine, in merito ad illeciti comportamenti da parte degli amministratori, per trarre personale beneficio dalla “non leale gestione” della cosa pubblica.
Ne ha dato notizia Il nostro giornale, esponendo come venissero raggirate le norme edilizie del Piano Regolatore Generale, costruendo civili abitazioni in zone riservate ad altre tipologie edilizie: salvo poi cambiare detto P.R.G. rendendo commerciabili gli immobili abusivamente costruiti.

Anche ascoltando il parere dell’avvocato Simone Labonia, giungiamo alla conclusione di come non sia sostenibile che, detta violazione, non configuri il reato di abuso d’ufficio, solo perché non in contrasto con norme di legge o di regolamento.

Lo ha sentenziato anche la Corte di Cassazione, chiarendo che il reato di cui all’articolo 323 Codice Penale, si configura parimenti con la condotta violativa degli strumenti urbanistici.
Pur trattandosi di atti amministrativi generali, le violazioni delle prescrizioni degli stessi diventa solo il presupposto di fatto alla violazione della normativa di legge, rientrando, quindi, in una fattispecie delittuosa.
In buona sostanza, la condotta del pubblico ufficiale, sanzionata da detto articolo 323 c.p., seppur indirizzata a violazioni di norme di legge o di regolamento, è stata ampliata dalla giurisprudenza costante, anche in riferimento alle concessioni edilizie o permessi a costruire, attuati con l’intento di raggirare il P.R.G. e gli strumenti urbanistici: il mancato rispetto dele norme o i comportamenti mirati ad eludere dette prescrizioni, configurano, quindi, una reale violazione penale.

Il Sindaco, o chi per esso, deve essere garante del rispetto delle regole per il rilascio dei titoli concessori e del controllo successivo degli stessi.
Nel caso degli abusi attuati nel Comune di Nola, veniva posto in atto un vero e proprio comportamento da “organizzazione a delinquere” finalizzata a scopi personali.
Di fatto, il gruppo di indagati, che attualmente è di 4 persone ma certamente è destinato ad aumentare di numero, con relazioni compiacenti e pareri mirati, permetteva la regolarizzazione di edifici abitativi costruiti abusivamente, in zone che non ne permettevano l’edificazione.

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