Regionali, De Luca incontra i capigruppo: serve un candidato condiviso. Apertura al M5S
Vincenzo De Luca non lascia spazio a fraintendimenti: la Campania non può diventare terreno di giochi politici calati dall’alto, e la prossima sfida elettorale regionale dovrà partire dai bisogni concreti del territorio.
Durante la riunione a porte chiuse con i capigruppo della sua maggioranza in Consiglio regionale, il governatore — che per effetto della sentenza della Consulta non potrà ricandidarsi — ha tracciato la rotta per il post-De Luca, mettendo in chiaro che non intende restare ai margini delle scelte politiche future, né sulle alleanze né sul candidato che dovrà raccoglierne l’eredità.
I punti chiave emersi dall’incontro:
No ai diktat da Roma: De Luca boccia le dinamiche della “politica politicante” nazionale e rilancia il protagonismo del territorio.
Una coalizione larga e solida, aperta anche al Movimento 5 Stelle, finora all’opposizione in Campania, ma ritenuto adesso interlocutore possibile per un campo progressista unito.
Scelte condivise: per la candidatura alla presidenza serve un profilo che sia espressione del lavoro fatto negli ultimi dieci anni, capace di portare avanti il progetto e raccogliere il consenso della coalizione tutta.
Programma prima dei nomi: si parte dal lavoro svolto e si arricchisce con nuove proposte, ma non si cancella ciò che è stato costruito.
Alla riunione erano presenti figure centrali dello scenario regionale, come Mario Casillo (Pd), Gennaro Oliviero, Valeria Ciarambino — ex M5S ora alleata di ferro — e Fulvio Bonavitacola, braccio destro storico del governatore. Un segnale chiaro che la squadra deluchiana vuole dettare il ritmo della transizione.
Nel frattempo, resta da capire se il centrosinistra nazionale e il M5S saranno disposti ad accogliere questa proposta di continuità o se si aprirà un braccio di ferro sulle alleanze e soprattutto sui nomi. La sfida per la guida della Campania è ufficialmente cominciata.