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Mercato San Severino. Palazzetto dello sport: le precisazioni dei legali di Sessa Group Provincia Provincia e Regione 

Mercato San Severino. Palazzetto dello sport: le precisazioni dei legali di Sessa Group

«Le notizie pubblicate a più riprese negli ultimi giorni dagli organi di stampa, non solo locali, impongono la necessità di fare alcune importanti precisazioni, a rettifica di talune inesattezze e a tutela del nostro Assistito.
In primo luogo, è stato più volte sostenuto che il progetto che la Sessa Group é chiamata a realizzare manchi dell’autorizzazione paesaggistica prevista.
La notizia non corrisponde a verità.
– precisano in una nota gli Gli Avvocati Antonio Picarella e Massimiliano Forte –
Vi é, al contrario, un parere favorevole appositamente emesso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, con conseguente autorizzazione paesaggistica debitamente rilasciata e protocollata.
Il dato è ricavabile dagli stessi atti a disposizione dell’autorità giudiziaria.
In secondo luogo, va precisato che la Corte di Cassazione ha ritenuto di mantenere il sequestro allo stato degli atti e dell’attuale fase del procedimento, salvo ogni ulteriore e necessario approfondimento di merito che può essere fatto soltanto nel processo, il quale – va ricordato – ancora deve iniziare.
Va perciò ribadito che nessuna illegittimità é stata ancora accertata, neppure in sede amministrativa, laddove nessun atto relativo al progetto ci risulta sia stato mai impugnato. Pertanto, ogni affermazione che sostenga il contrario lede ingiustamente i diritti e la posizione del nostro Assistito, che sarà tutelata in ogni sede ritenuta necessaria.
Quel che emerge dagli atti, è che il nostro Assistito ha agito entro i confini e nel rispetto degli atti amministrativi e autorizzativi emessi e rilasciati dagli Enti preposti per la realizzazione del progetto, il quale è stato approvato dal massimo consesso dell’Ente territoriale, ovvero il Consiglio Comunale.
In questo quadro sorprende come pure si è scritto che il Comune valuti la possibilità di costituirsi parte civile. Ove emergesse un illegittimità degli atti amministrativi al vaglio della magistratura, l’unica danneggiata risulterebbe la società nostra Assistita».

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