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La Salernitana saluta la A dopo tre anni, tra esoneri e flop di mercato Calcio Salernitana Sport 

La Salernitana saluta la A dopo tre anni, tra esoneri e flop di mercato

La sentenza arriva allo Stirpe contro il Frosinone, con il secondo verdetto definitivo del campionato, a quattro giornate della fine del campionato. Dopo l’Inter matematicamente campione d’Italia, la Salernitana è ufficialmente la prima squadra retrocessa in Serie B, dopo 3 stagioni nella massima serie.

 

Nella scorsa giornata di serie A, la sconfitta per 3-0 contro il Frosinone condanna i campani e aiuta i ciociari a fare tre passi decisi verso la salvezza. Ai granata sarebbe servita una vittoria per continuare a sperare, invece la partita si è messa subito in salita con il vantaggio dei padroni di casa dopo meno di 10 minuti, su calcio di rigore di Soulé. In campo ha pesato come un macigno l’assenza di un leader d’esperienza come Candreva, e la Salernitana non è più riuscita a rientrare in partita, pur provandoci fino all’ultimo minuto.

 

La stagione della Salernitana si inabissa dopo un campionato di tanta lotta e poche soddisfazioni, appena 2 i successi da inizio stagione con 15 punti in classifica. Fallito anche l’ultimo tentativo in extremis di dare la scossa con Colantuono, dopo l’avvicendamento Inzaghi / Liverani in panchina, mentre l’ultimo successo dei granata risale allo scorso 30 dicembre 2023. Peggior difesa della Serie A con 73 reti incassate, e peggior attacco del campionato per i granata con appena 26 reti realizzate. Per approfondire le statistiche del campionato italiano si può consultare il risultato delle partite di serie A su Sportytrader.

 

E pensare che nella stagione 2022/2023 la Salernitana aveva conquistato il record di sempre di punti in serie A, chiudendo il campionato al 15° posto con 42 punti, e la salvezza ottenuta alla 36° giornata con Paulo Sousa in panchina, subentrato all’esonerato Nicola. È stata una stagione complicata per i granata, che hanno visto quattro allenatori diversi avvicendarsi in panchina, e due direttori sportivi, con Walter Sabatini che ha preso il posto di Morgan De Sanctis ma senza portare i risultati previsti. «Provo un implacabile senso di dolore e vergogna» il commento di Sabatini dopo la retrocessione matematica.

 

La squadra ha provato a cambiare faccia diverse volte, ma non è mai riuscita a trovare ritmo, continuità e risultati, venendo a mancare soprattutto in fase realizzativa. In questo senso le vicissitudini di Boulaye Dia non hanno certo aiutato. Nei progetti dirigenziali, il centravanti senegalese avrebbe dovuto essere il punto di riferimento dell’attacco campano. Dopo un infortunio accusato a fine dicembre che lo ha costretto a saltare la Coppa d’Africa, invece, è rientrato alla base in ritardo e contro l’Udinese a inizio marzo si è addirittura rifiutato di entrare in campo per i minuti finali della partita. Un gesto di rottura totale che ha costretto la società a provvedimenti esemplari, con l’esclusione dalla rosa che ha privato la squadra di un elemento decisivo in attacco.

 

Nemmeno gli uomini d’esperienza sono riusciti a dirottare le sorti del club, tra cui Fazio, Boateng e Manolas in difesa. Candreva è stato l’ultimo ad arrendersi con 7 gol in 33 presenze, il più costante e soprattutto il più decisivo della rosa. I granata pagano un girone di ritorno da incubo, visto che al termine di quello di andata erano a -2 dalla zona salvezza. La mezza rivoluzione di mercato a gennaio ha privato la squadra dei minimi equilibri che si erano creati nella prima metà della stagione, la maggior parte dei nuovi arrivati ha impiegato più tempo del previsto per ambientarsi e ora non rimane che sperare in una rapida risalita in Serie A la prossima stagione.

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