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CAVA DE’ TIRRENI, IL COBECO: CONTI MIGLIORATI MA IL SINDACO INSISTE NELLA VENDITA DEI BENI COMUNI Provincia Provincia e Regione 

CAVA DE’ TIRRENI, IL COBECO: CONTI MIGLIORATI MA IL SINDACO INSISTE NELLA VENDITA DEI BENI COMUNI

“Nonostante la Corte dei Conti abbia ridotto il deficit del Comune dai conclamati 59 milioni a 30 milioni di euro, Servalli continua imperterrito a voler vendere il patrimonio di pregio della Città, tra cui palazzo Buongiorno, ex sede del Municipio in via
della Repubblica e l’area dell’ex Velodromo, su cui gravano ancora forti dubbi sulla legittimità della procedura, e la scuola della Badia, che potrebbe essere decisiva per il rilancio turistico della frazione” scrive il Cobeco che aggiunge. “Il Consiglio Comunale nella seduta del 22 aprile, con il voto delle forze che sostengono l’amministrazione Servalli, ha confermato il piano delle alienazioni. A nulla è servita la discussione, piuttosto scarna e caratterizzata dal sostanziale silenzio delle forze di maggioranza che ha votato favorevolmente, nonostante la gravità delle decisioni che si stavano prendendo. Da sempre sosteniamo che il Comune di Cava non ha la necessità di alienare il proprio patrimonio immobiliare. Con più forza lo ribadiamo ora che il deficit risulta notevolmente ridotto. Confermiamo quanto già dichiarato nel nostro comunicato del 5 aprile e avverseremo ogni possibile tentativo di vendita di tali beni. Non capiamo i toni trionfalistici con cui è stata accolta l’approvazione della magistratura contabile di un piano di riequilibrio che, non dimentichiamolo, costa a noi cittadini lacrime e sangue, con l’imposizione di tributi e tasse al massimo coefficiente e servizi ridotti al lumicino. Ci chiediamo ora quali possano essere i motivi di tale caparbietà nel voler depauperare il patrimonio comunale, atteso che grazie all’intervento della Corte dei Conti il disavanzo si è di fatto dimezzato. Ricordiamo che nel programma elettorale Servalli non ha mai fatto cenno all’alienazione di immobili, quindi sta agendo in assenza di un mandato popolare, violando le più elementari regole democratiche, venendo meno al compito di gestire al meglio un patrimonio che non è suo, ma dei cittadini. Assistiamo impotenti al loro ammaloramento per l’incuria e l’abbandono in cui versano, e denunciamo alla pubblica opinione l’incapacità di questa amministrazione di mettere a reddito i beni comunali, rinunciando a ricavarne degli utili. Da parte nostra non mancheremo di vigilare e denunciare i maldestri tentativi di depauperamento dei beni appartenenti a noi cittadini di Cava” conclude l’associazione cavese.

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